TUFFATI NELLA BOTTIGLIA!
Tuffo n. 4 – Nadia Verrua, Cascina Tavijn, Scurzolengo (Asti)

Ed eccoci ad un nuovo tuffo nella bottiglia! Questa volta il tuffo si colorerà di rosa, di un doppio rosa : Nadia Verrua di Cascina Tavijn e nel pancione la sua bimba, Bianca.

Siamo a Scurzolengo, colline del Monferrato, appena sopra Asti, e la famiglia Verrua è una di quelle famiglie tranquille e sapienti che amano la natura e hanno la pazienza di saperla guardare e interagire con essa senza troppe costrizioni.

Partimmo alla volta di Scurzolengo ad inizio Agosto, con un caldo e un’afa davvero intensi, ad accoglierci una sorridente Nadia e, viste le prime ore pomeridiane, decise di intrattenerci nella fresca cucina della nonna ad assaggiare i vini: partiamo con il Grignolino, la Barbera e infine il Ruche’. Le chiacchere volano sull’annata, il caldo, la siccità, il pancione di Nadia…e arriva anche anche una sorpresa, il grignolino frizzante, rifermentato in bottiglia e senza solfiti aggiunti: brioso e fresco, con un bel tannino fine e non invadente!

Nel frattempo ci raggiunsero i genitori di Nadia, Ottavio e sua moglie, piccola donna dagli occhi chiari ma energica: nella famiglia Verrua i fiocchi rosa vanno per la maggiore, Nadia ha tre sorelle, una figlia stupenda, Caterina, e la secondogenita in arrivo: potere femminile allora!

Ci preparammo per andare in vigna, Nadia si infila gli scarponi e un capello di paglia e ci avverte che sarebbe stato meglio mettersi dei pantaloni lunghi: le zanzare sono molte, e affamate! Le vigne di Cascina Tavijn si possono scorgere da dietro la casa, un piccolo colle dove ci sono i 5 ettari di proprietà, tutti unificati; e sulla collina di fronte si scorge la cascina di Paolo Conte!

Giunti in vigna questo è ciò di cui abbiamo parlato con Nadia, che cosa ci ha raccontato :

Crediamo che l’impronta femminile in questo micro-mondo sia molto presente e visibile, e che i suoi vini la rispecchino in modo trasparente. Sono vini profumati, eleganti e beverini, con un carattere onesto e diretto: prodotti in modo naturale da uve biologiche, senza l’aggiunta di lieviti o altri additivi, con uso molto limitato della solforosa, rispettando la personale idea di Nadia: nel bicchiere si deve sentire l’uva e il territorio da dove proviene.

Questa è Nadia e la sua terra, donna senza trucco e senza inganno, versione moderna e femminile del contadino piemontese, semplice, cordiale ed onesto. E anche accogliente ed aperto, una volta che lo si conosce.TUFFATI NELLA BOTTIGLIA!
Tuffo n. 4 – Nadia Verrua, Cascina Tavijn, Scurzolengo (Asti)

Ed eccoci ad un nuovo tuffo nella bottiglia! Questa volta il tuffo si colorerà di rosa, di un doppio rosa : Nadia Verrua di Cascina Tavijn e nel pancione la sua bimba, Bianca.

Siamo a Scurzolengo, colline del Monferrato, appena sopra Asti, e la famiglia Verrua è una di quelle famiglie tranquille e sapienti che amano la natura e hanno la pazienza di saperla guardare e interagire con essa senza troppe costrizioni.

Partimmo alla volta di Scurzolengo ad inizio Agosto, con un caldo e un’afa davvero intensi, ad accoglierci una sorridente Nadia e, viste le prime ore pomeridiane, decise di intrattenerci nella fresca cucina della nonna ad assaggiare i vini: partiamo con il Grignolino, la Barbera e infine il Ruche’. Le chiacchere volano sull’annata, il caldo, la siccità, il pancione di Nadia…e arriva anche anche una sorpresa, il grignolino frizzante, rifermentato in bottiglia e senza solfiti aggiunti: brioso e fresco, con un bel tannino fine e non invadente!

Nel frattempo ci raggiunsero i genitori di Nadia, Ottavio e sua moglie, piccola donna dagli occhi chiari ma energica: nella famiglia Verrua i fiocchi rosa vanno per la maggiore, Nadia ha tre sorelle, una figlia stupenda, Caterina, e la secondogenita in arrivo: potere femminile allora!

Ci preparammo per andare in vigna, Nadia si infila gli scarponi e un capello di paglia e ci avverte che sarebbe stato meglio mettersi dei pantaloni lunghi: le zanzare sono molte, e affamate! Le vigne di Cascina Tavijn si possono scorgere da dietro la casa, un piccolo colle dove ci sono i 5 ettari di proprietà, tutti unificati; e sulla collina di fronte si scorge la cascina di Paolo Conte!

Giunti in vigna questo è ciò di cui abbiamo parlato con Nadia, che cosa ci ha raccontato :

Crediamo che l’impronta femminile in questo micro-mondo sia molto presente e visibile, e che i suoi vini la rispecchino in modo trasparente. Sono vini profumati, eleganti e beverini, con un carattere onesto e diretto: prodotti in modo naturale da uve biologiche, senza l’aggiunta di lieviti o altri additivi, con uso molto limitato della solforosa, rispettando la personale idea di Nadia: nel bicchiere si deve sentire l’uva e il territorio da dove proviene.

Questa è Nadia e la sua terra, donna senza trucco e senza inganno, versione moderna e femminile del contadino piemontese, semplice, cordiale ed onesto. E anche accogliente ed aperto, una volta che lo si conosce.

TUFFATI NELLA BOTTIGLIA!
Tuffo n. 3 – Maurizio Donadi de La Basseta, San Polo in Piave (TV)

Maurizio Donadi, oltre che produttore di vino, è un enologo che collabora con il rinomato ed all’avanguardia Giotto Consulting, società di consulenza per aziende vitivinicole che da anni porta avanti sperimentazioni e ricerca sulle fermentazioni spontanee, il limitato uso di solfiti, la biodiversità in vigneto ed in cantina.
È da questa base che parte il suo approccio alla coltivazione della vite ed alla vinificazione: avvalersi il meno possibile dell’ausilio della chimica, affidandosi alle conoscenze tecniche per preservare al meglio tutte le caratteristiche intrinseche di un vitigno e di un terroir: fare attenzione a tutti i processi produttivi, controllandoli con analisi per capire come e quando intervenire.

Maurizio è stato folgorato da una visita da Angiolino Maule a Gambellara dove ha visto su una caraffa d’acqua delle capsule in ceramica fusa con EM (microrganismi effettivi) e dalla sperimentazione, in forma liquida, in vigneto.
Sul sito embio.it si possono capire tutte le caratteristiche e le funzioni degli EM, fondamentalmente sono dei microrganismi che in viticoltura aiutano a equilibrare la pianta e a renderla più resistente alle malattie. In forma di capsula di ceramica serve a rivitalizzare l’acqua; probabilmenteMaurizio è stato il primo ad iniziare a inserirle nelle bottiglie di vino, finora in modo sperimentale, dal prossimo anno su tutta la produzione: sembra che il vino resista di più alle ossidazioni, rimanga più pulito ed armonico.
Nel video ci spiega la loro funzione in vigneto e dentro la bottiglia, parlando di biologico e di biodiversità, ci racconta la differenza tra metodo charmat, usato normalmente per produrre il Prosecco, e rifermentazione in bottiglia; ci da infine la sua personale definizione di vino naturale.
È giovane e scattante, come il suo prosecco, pieno di idee e voglioso di apprendere: è questo ciò che serve ai vini naturali per uscire dall’esoterismo e dal misticismo naturalistico e divenire vini di qualità, puliti ed eleganti, senza trucchi chimici e tecnologici invasivi.

TUFFATI NELLA BOTTIGLIA!
Tuffo n. 3 – Maurizio Donadi de La Basseta, San Polo in Piave (TV)

Maurizio Donadi, oltre che produttore di vino, è un enologo che collabora con il rinomato ed all’avanguardia Giotto Consulting, società di consulenza per aziende vitivinicole che da anni porta avanti sperimentazioni e ricerca sulle fermentazioni spontanee, il limitato uso di solfiti, la biodiversità in vigneto ed in cantina.
È da questa base che parte il suo approccio alla coltivazione della vite ed alla vinificazione: avvalersi il meno possibile dell’ausilio della chimica, affidandosi alle conoscenze tecniche per preservare al meglio tutte le caratteristiche intrinseche di un vitigno e di un terroir: fare attenzione a tutti i processi produttivi, controllandoli con analisi per capire come e quando intervenire.

Maurizio è stato folgorato da una visita da Angiolino Maule a Gambellara dove ha visto su una caraffa d’acqua delle capsule in ceramica fusa con EM (microrganismi effettivi) e dalla sperimentazione, in forma liquida, in vigneto.
Sul sito embio.it si possono capire tutte le caratteristiche e le funzioni degli EM, fondamentalmente sono dei microrganismi che in viticoltura aiutano a equilibrare la pianta e a renderla più resistente alle malattie. In forma di capsula di ceramica serve a rivitalizzare l’acqua; probabilmenteMaurizio è stato il primo ad iniziare a inserirle nelle bottiglie di vino, finora in modo sperimentale, dal prossimo anno su tutta la produzione: sembra che il vino resista di più alle ossidazioni, rimanga più pulito ed armonico.
Nel video ci spiega la loro funzione in vigneto e dentro la bottiglia, parlando di biologico e di biodiversità, ci racconta la differenza tra metodo charmat, usato normalmente per produrre il Prosecco, e rifermentazione in bottiglia; ci da infine la sua personale definizione di vino naturale.
È giovane e scattante, come il suo prosecco, pieno di idee e voglioso di apprendere: è questo ciò che serve ai vini naturali per uscire dall’esoterismo e dal misticismo naturalistico e divenire vini di qualità, puliti ed eleganti, senza trucchi chimici e tecnologici invasivi.