Bollicine e mille bolle blu… è arrivato l’inverno finalmente! E sentivamo il bisogno di qualcosa di scrocchiante…ma cercavamo anche eleganza ed onestà…quindi ci siamo messi alla ricerca di un nuovo Champagne per Arkè.

Mont Bonneil è un borgo che domina la valle della Marna, tra le città di Château-Thierry e Charly sur Marne, qui si trova lo Champagne Christophe Lefèvre  e le sue vigne, dove il Pinot Meunier la fa da padrone, seguito dal Pinot Noir, mentre di Chardonnay possiede solo un piccolo appezzamento.

Christophe eravamo stati a trovarlo con l’amico Andrea Ugolotti quattro anni fa, all’epoca la nostra scelta era poi ricaduta su un altro produttore; poche settimane fa è tornato Angiolino a trovarlo, assieme ad altri amici appassionati e l’impressione che ha lasciato durante la visita è stata molto positiva.

Un vignaiolo appassionato, che ha fatto la scelta del biologico a metà anni Novanta, quando nessuna moda del naturale influiva le scelte delle aziende, una piccola aggiunta di solforosa solo sull’uva al momento della pigiatura e poi fermentazioni spontanee del vino, svolge la naturale fermentazione malolaticca, soste di almeno 36 mesi sui lieviti prima della sboccatura. Il feeling è scattato subito, dopo l’assaggio dei campioni ancora di più, soprattutto nelle versioni Brut Nature, i non dosati: la vinosità data dal Meunier in primo piano, per un’ottima beva, accompagnata da una buona mineralità ed eleganza.

Questa degustazione ci ha poi impressionato perché, durante la cena che ne è seguita, ci siamo trovati a pasteggiare e finire in breve tempo i campioni, con questo incredibile Champagne ricco di carattere, che sa tenere testa in modo impeccabile anche a tutto pasto. Pensavamo fosse una cosa del caso, non ci abbiamo dato molto peso, anche perchè stavamo assaggiando altri vini, quella sera, ed invece, a sorpresa, era il vino in tavola con maggiore piacevolezza.

Allora eccolo qui. Benvenuto Champagne!

 

 

 

 

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Arkè allarga la “famiglia” delle zone d’Italia con una nuova regione, la Campania, con Masseria Starnali.

Eravamo alla ricerca di un buon Aglianico, con carattere e spregiudicatezza, naturale e sano, ovviamente; lo abbiamo trovato grazie ad un’amicizia tra Angiolino e Maria Teresa, che da qualche anno viene a Villa Favorita.

Siamo a Galluccio, a circa 450 mt s.l.m., alle pendici del vulcano spento di Roccamonfina. Qui la signora Maria Teresa e suo figlio Luigi si dedicano alla coltivazione di ulivi, viti e castagne della loro azienda, che si estende per circa 40 ettari comprensivi di bosco, che gode del belvedere sul Golfo di Gaeta.

Siamo proprio al confine tra Lazio e Campania, qui dove la terra è vocata per la produzione dell’Aglianico e loro, a partire dal 2009, hanno deciso di aggiungere una marcia in più coltivandola in regime biologico.

L’azienda non si occupa solo di vigna e ulivi, ma anche di frutta ed ortaggi, che poi vengono usati per l’Agriturismo che può ospitare fino a 50 persone e, ricavato da un vecchio fienile ristrutturato, ci sono anche 4 camere per poter dormire e godere appieno del fantastico luogo.

Noi siamo rimasti affascinati in particolar modo dal loro signor rosso, il Conte di Galluccio: Aglianico duro, incondizionato e puro, come un cavallo selvaggio, i tannini sono taglienti e ha il vero carattere di questo vitigno, ma sa offrire anche frutta nel bicchiere, piena e rotonda, succosa, per nulla pesante.

Con il Santo Sano l’Aglianico viene ingentilito dal Piedirosso, che gli dona gran beva e pulizia; chiude la gamma la loro Falanghina, la Maresa, diretta e senza fronzoli, che dona in modo diretto la mineralità sulfurea del loro terreno vulcanico.

Noi siamo molto entusiasti della loro “entrata” in gamma e non vediamo l’ora di condividere con voi questi vini, perchè alla fine il vero godimento del vino è esattamento questo: il piacere dello stare assieme e degustare vini onesti e che sanno sempre regalare emozioni!

 

 

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Arkè, Gluglu wine e Vite sono tre distribuzioni di vini naturali con un comune obiettivo di qualità, ricercata con accanimento nelle piccole produzioni artigianali, gestite da vignaioli appassionati, generosi e coraggiosi. Molti di loro saranno presenti alla degustazione di domenica 17 gennaio pronti a parlarvi dei loro vini, dei loro territori, delle loro storie.

La comunanza d’intenti, l’amicizia che lega noi distributori e i nostri vigneron, ha fatto scaturire questo progetto di promozione congiunta a Milano; la scelta di Mangiari di Strada come location è stata quasi immediata grazie alla disponibilità di Giuseppe Zen e alla bellezza degli spazi architettonici di via Lorenteggio.

La formula sarà semplice: inizio alle 10,30 fino alle 18,30. Per cinque ore, sino alle 15,30, accesso riservato al pubblico professionale. Potranno poi accedere i privati, solo su invito, e partecipare alla degustazione.

Una giornata principalmente di lavoro, che permetterà a ristoratori, enotecari, sommelier, giornalisti ed altri operatori del settore di conoscere i vini, sentire le voci e vedere le mani di di 40 splendidi produttori:

 

Arkè Distribuzione:
La Biancara, Angiolino Maule (Gambellara, Vicenza)
Il Cavallino, Sauro Maule (San Germano, Vicenza)
Daniele Portinari (Alonte, Vicenza)
Il Moralizzatore, Enrico e Andrea (Galliera Veneta, Padova)
Casa Belfi, Maurizio Donadi (San Polo di Piave, Treviso)
Franco Terpin (San Floriano del Collio, Gorizia)
Podere il Santo, Eugenio Barbieri (Rivanazzano, Pavia)
Borgatta, Emilio Olivieri (Ovada, Alessandria)
La Berchialla, Olek Bondonio (Barbaresco, Cuneo)
Cinque Campi, Vanni Nizzoli (Puianello, Reggio Emilia)
Pacina, Giovanna Tiezzi (Castelnuovo Berardenga, Siena)
Santa Maria, Marino Colleoni (Montalcino, Siena)
Masseria Starnali (Galluccio, Caserta)
Meigamma, Giuseppe Pusceddu (Villasimius, Cagliari)
Champagne Christophe Lefèvre (Bonneil, Vallée de la Marne, Champagne)
Nathalie Gaubicher (Marcon, Jasnier, Loira, Francia)

 

GluGlu Wine:
Ezio Trinchero (Agliano, Asti)
Cascina Fornace (Santo Stefano Roero, Cuneo)
Carlo Daniele Ricci (Costa Vescovato, Alessandria)
Auriel (Ponzano Monferrato, Alessandria)
Colombera e Garella (Masserano, Biella)
Maso Bergamini (Trento)
Denny Bini (Coviolo, Reggio Emilia)
Crocizia (Langhirano, Parma)
Vigne dei Boschi (Solarolo, Faenza)
Fabbrica di San Martino (Lucca)
Macea (Borgo a Mozzano, Lucca)
Camiliano (Capannori, Lucca)
Il Calamaio (Lucca)
Monastero Frati Bianchi (Fivizzano, Massa Carrara)
Terraviva (Tortoreto, Teramo)
Arcuri (Cirò, Crotone)
Bosco Falconeria (Partinico, Palermo)
Frank Cornelissen (Solicchiata, Catania)

 

Vite Vini:
Champagne Charlot Père et Fils, Pierre Charlot (Vallée de la Marne, Champagne)
Bodega Albamar (Rias Baixas, Galicia, Spagna)
Dominio del Urogallo (Cangas, Asturias, Spagna)
Eric Texier (Brézème, Rodano Nord, Francia)
Domaine de la Renardière (Arbois Pupillin, Jura, Francia)

 

 

Per ulteriori info e per richiedere l’accredito scrivere ad  arke@vininaturali.it , oppure a Mauro Cecchi, nostro referente su Milano: maurocecchi70@gmail.com.

Non perdetevi questo evento esclusivo studiato apposta per voi!

Emilio e MariaLuisa Barrizone coltivano il loro vigneto di famiglia Cascina Borgatta in provincia di Alessandria, a Tagliolo Monferrato, nella zona del famoso Dolcetto d’Ovada, e in questo video raccontano la loro storia con il vino, la loro passione e lavoro della famiglia che portano ancora orgogliosamente avanti, nonostante gli anni e la faticain modo biologico e naturale.

Erano molto amici del jazzista-vignaiolo Pino Ratto, loro vicino e confidente, scomparso lo scorso novembre 2014, ed e’ stato grazie a lui che abbiamo conosciuto questa “perla” del Piemonte;

Eravamo in viaggio con un nostro amico sommelier, alla ricerca di vecchie annate di Pino, per la degustazione a Villa Favorita 2010, dove abbiamo avuto la fortuna di assaggiare una verticale di annate de “Gli Scarsi”1970-1981-2001-2006, e “Le Olive” 1987 .

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Quando poi finita la visita in cantina dove abbiamo assaggiato vini dalle botti accompagnando il tutto con uno strepitoso parmigiano 36 mesi, Pino ci ha annunciato che saremo andati a trovare una coppia di loro amici vignaioli, molto bravi anche loro e che certamente avremmo apprezzato.

Ecco che in quella sera del 26 dicembre 2009 siamo capitati in cantina da Emilio e ne siamo rimasti molto colpiti.Collaboriamo con loro ormai da diversi anni, e il loro credo non e’ cambiato per nulla, semmai e’ diventato piu’ elegante e coinvolgente, e i loro vini sono ora conosciuti fino al Giappone.

Vi lasciamo al video dove si autoraccontano, in modo paziente e convinto, nel quadro della loro vigna e cantina.

 

Buona visione!

 

 

 

Ecco un nuovo appuntamento con la nostra rubrica di Voci-Mani-Terra e questa volta abbiamo intervistato un giovane viticoltore dei Colli Berici, in provincia di Vicenza.

Sauro, dopo aver portato avanti l’esperienza lavorativa del padre Lino a Pavia dove allevavano bovini, ritorna nelle sue zone e rimodernizza la vecchia tenuta di famiglia, a San Germano dei Berici e grazie alla sua passione e all’amicizia con Angiolino Maule, inizia la sua avventura nel mondo del vino.

Fin da subito non ha dubbi sul metodo corretto da utilizzare in vigna e in cantina, crede nella possibilita’per il mondo di utilizzare meno chimica possibile per aver prodotti il piu’possibile naturali e che rispettino il territorio da cui provengono.

Sauro produce 3 tipologie di vini differenti :

-Bianco Granselva con uve Garganega (40%), Sauvignon (20%), Durella (20%) e Pinot Grigio (20%), solo acciaio.

-Ca’ Lombarda con uve Merlot (55%) e Cabernet Sauvignon (45%). Acciaio

-Pri con 100% garganega di selezione.Acciaio.

Non ci dilunghiamo in ulteriori descrizioni e vi lasciamo al video, girato nei suoi vigneti

Buona visione!

franco e sauro

Non manca anche il mini-video con la sua personale risposta a “Cos’e’ per te il vino naturale?”