SLOW WINE 2020

11 Ottobre 2019

Domani 12 ottobre saremo presenti per una delle premiazioni più ricche dell’anno: Slow Wine.

Per chi non sapesse ( credo oramai ben pochi) che cosa sia Slow Wine, è una branchia della grande famiglia Slow Food, la quale si presenta in questo modo:

” Slow Food è una grande associazione internazionale no profit impegnata a ridare il giusto valore al cibo, nel rispetto di chi produce, in armonia con ambiente ed ecosistemi, grazie ai saperi di cui sono custodi territori e tradizioni locali. Ogni giorno Slow Food lavora in 150 Paesi per promuovere un’alimentazione buona, pulita e giusta per tutti.”

Uno dei maggiori impegni per Slow Wine è la creazione di una guida annuale, dove vengono raccontate tutte le realtà di quel mondo vinicolo che mira a produrre con coscienza ed in modo diverso ma autentico, fuori dalla catena del mercato puramente commerciale e il più rispettoso e con idee produttive il più naturali possibili, a seconda della realtà di provenienza.

Quest’anno la location per la presentazione della guida sarà in Toscana, a Montecatini e, anche alcuni dei nostri produttori della selezione Arkè, sono stati premiati, ecco chi:

L’evento di domani presenterà ufficialmente le premiazioni e a seguire ci sarà una degustazione che vedrà la partecipazione di 624 cantine, con oltre 1.000 vini : chi altro vi offre una degustazione così? Pazzesco.

Orgogliosi di poter far parte di un’esperienza cosí bella e ricca, vi invitiamo a dare un’occhiata a questa guida, che quest’anno vanta la sua decima edizione e sempre di più si fa distinguere per il rigore nel segnalare e premiare esclusivamente vini e cantine che lavorano per la vigna e la terra  con un’occhio di riguardo ai concetti di sostenibilità produttiva. 

In altre parole, Slow Wine rimane tutt’oggi, un buon punto di riferimento degli appassionati di vino, di una categoria ben definita.

Jacopo e il suo team di Podere San Biagio
Camillo Donati
Dora Forsoni di Sanguineto

Pubblichiamo un nuovo video, stavolta tocca ad un vignaiolo vicentino, Daniele Portinari, che sui colli Berici coltiva Tai rosso, Merlot, Cabernet Sauvignon, Garganega, Pinot bianco e Tai bianco.

Allievo di Angiolino Maule, la sua prima annata è stata la 2006, ma da sempre la sua famiglia ha avuto vigneti e fatto vino, per il consumo casalingo. A noi piace la sua spontaneità e l’eleganza e la finezza che riesce ad estrarre dai suoi terreni calcarei: i suoi vini non sono mai banali ed il suo Tai rosso, vino di punta dell’azienda, ha sempre un bel frutto ed acidità, unito a pulizia, finezza e lunghezza in bocca, mai troppo carico in alcool o colore, possiamo dire sempre femminile.

 

Iniziamo a proporvi la sua esilerante risposta alla domanda “Che cos’è il vino naturale?”. Finora di sicuro la più divertente ed originale:

 

A seguire la descrizione della sua azienda, della sua storia e dei suoi vini:

 

Arkè nuovamente in trasferta al mare durante il mese di febbraio!

Dopo la Sardegna ora tocca ad un’altra isola, più piccina ma splendida ugualmente: l’Isola d’Elba.

Saremo ospiti Giovedì 25 febbraio presso l’Osteria Pepenero di Portoferraio, gestita dall’amico Antonio Mori.

La serata prevede una carrellata di ben nove vini naturali, dall’aperitivo fino al dessert, che accompagneranno una cena a base di pesce fresco pescato nelle acque elbane.

Per l’aperitivo avremo tre bolle, tutte bianche e a rifermentazione spontanea in bottiglia: due Colfondo italiani, il Friu-liè 2014 de Il Moralizzatore, un tocai friulano dall’alto Vicentino, ed il Terbianc 2014 di Cinque Campi, il Trebbiano emiliano fatto da Vanni Nizzoli. Ed il Chenin blanc di Nathalie Gaubicher dalla Loira, l’Happy 2013, uno spumante che viene sboccato e quindi senza fondi.

Per la cena di pescato andremo a fare assaggiare dei grandissimi bianchi, un rosato ed un passito d’annata:

  • Pri 2014 di Sauro Maule, Il Cavallino: una selezione di Garganega da Gambellara (Vicenza) fresca e pulita, da un’annata difficile esce comunque un’ottima mineralità ed un bel frutto acido.
  • Achillè 2014 di Debout-Bertin: il classico Chenin blanc dell’Anjou, Loira, minerale, fruttato, avvolgente e pastoso, fatto da una coppia di ragazzi intransigenti e precisi.
  • Ribolla Gialla 2009 di Franco Terpin: il vitigno più tipico e vero del Collio in un’espressione potente e verace, come il vignaiolo che lo produce. È il primo di due bianchi macerati con le bucce.
  • La Cerretina 2013 di Pacina: non poteva mancare un bianco toscano, fatto con Trebbiano toscano e Malvasia del Chianti, macerato per qualche giorno con le bucce.
  • Lusignolo 2014 di Feudo d’Ugni: un Cerasuolo abruzzese intenso ed ammaliante, fatto da una vera contadina, Cristiana Galasso, ai piedi della Maiella.
  • Recioto 2002 de La Biancara: il passito di Garganega di Angiolino Maule, un vino dolce d’annata per chiudere il bellezza la serata.

 

 

 

 

Questa la locandina con tutte le informazioni per la serata:

 

isoladelba-01

 

 

L’Elba con la neve:

 

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