La nuova programmazione dalla metà di Maggio alla fine di Giugno che abbiamo pensato per voi è qui!

Il Cavatappi viola di Arkè è una serie che ci sta appassionando davvero molto, ogni settimana organizziamo alcune chiaccherate Live con i nostri vignaioli ed osti in diretta su Facebook.

Successivamente registriamo un mini-video per IGTV di Instagram relativo alle bottiglie che abbiamo assaggiato in modo da creare contenuti interessanti e di “memoria”, dove parliamo di alcune etichette della nostra selezione di vini.

Le nostre sono sempre impressioni dinamiche e rock, senza diventare troppo impostati (e noiosi) come una degustazione “da sommelier classica”, ma piuttosto ricca di dettagli sensoriali e personali, dettati dalle nostre esperienze maturate direttamente durante le visite alle cantine dei nostri produttori, nei diversi terroir di provenienza.

Ascoltiamo e parliamo di musica nei live e ci divertiamo a creare collegamenti con un gruppo o un brano ad un vignaiolo…ne son uscite delle belle! Ormai lo sapete bene quanto sia importante e fondamentale per noi di Arké la musica!

Ma ora ecco il vero scopo di questo post, la programmazione delle dirette che vi ricordiamo sono nella piattaforma Facebook e saranno visibili anche successivamente per chi non potesse collegarsi in diretta con noi:

Vi aspettiamo !

Buona ripresa a tutti!

#walkonthewineside

#il cavatappivioladiarkè

CATALOGO 2020

20 Gennaio 2020

Finalmente online il nostro Catalogo 2020!

Anche quest’anno ce l’abbiamo fatta e siamo orgogliosi di presentarvi il frutto di mesi e mesi di lavoro di recensioni e descrizioni, dei nostri vignaioli e dei loro vini.

Il tema come vi abbiamo anticipato nei scorsi blog, è sempre attorno allo speciale mondo della musica, sia perchè in Arkè se ne ascolta tanta, sia perchè la amiamo molto.

Il Psychedelic rock, nato alla fine degli anni ’60 con la cultura hippie-rock e precursore di tutto il nostro attuale progressive rock e di tutto l’hard rock. Un mood incentrato sullo slogan del Peace and Love, come raccontavano con ardore e convinzione gli hippy e che condividiamo a pieno in questo movimento del vino naturale fatto da grandi ideali che condividiamo, dove la “guerra” tra “i mondi” del vino oramai ha poco senso di esistere e sà di vecchio… ( a tal proposito avete letto l’articolo di Giampaolo? )

Tornando al nostro catalogo lo troverete totalmente rinnovato:

  • due nuovissime aziende, una dal nord Italia Saccomani, da Piacenza e una dal Sud, dalla bella Calabria Masseria Perugini: è entusiasmante rendersi conto che ci sono sempre più realtà portate alla produzione di vini naturali e di territorio, giovani ed intraprendenti!
  • nella parte editoriale che quest’anno può vantare un articolo di Diletta Sereni, scrittrice di Munchies, Il Corriere, Vice, e molti altri ed una delle autrici del libro L’Italia di Vino In Vino.
  • un articolo del nostro caro amico vignaiolo Marino Colleoni, un raro esempio di saggezza ed ampie vedute nel mondo del vino attuale.
  • nelle grafiche grazie alla storica collaborazione con i ragazzi di Ey Studio
  • nei contenuti con nuove interviste ai “nostri” Osti, amanti appassionati di vino e grandi divulgatori e mescitori: Diego Carraro di Vino Vero (Venezia), Ernesto Provenzano del Bar La Pausa (Genova), Simone Fanton di Vineria Parolin (Vicenza), Rocco Tomass Galasso di Enoteca Naturale (Milano), Gaetano Saccoccio di Rimessa Roscioli (Roma) e Marina Bersani di Enoteca Archer (Modena).

Vi ricordiamo la nostra presentazione ufficiale What Comes After? che terremo a Roma :

QUANDO: Lunedì 10 Febbraio

DOVE: Roma, presso la sede di Sviluppo Horeca Factory, via A. Pacinotti 63

COME

Ore 10 – 10,30 Accoglienza e registrazione

Dalle ore 10,30 fino alle 13. Convegno con: 

Solo per operatori del settore, per info scrivete a arke@vininaturali.it

and you? Walk On the Wine Side?

Anteprima assoluta per il nostro Catalogo 2020, che vi presentiamo con l’articolo scritto per noi, da uno dei nostri vignaioli del cuore, stiamo parlando di Marino Colleoni produttore di vini specialissimo a Montalcino, Toscana.

Marino parla di vigna, di vino, di amore e di futuro. Esattamente quello che vogliamo comunicarvi con il nostro catalogo 2020: What Comes After è il nostro nuovo ideale, con lo sguardo positivo e felice rivolto al domani, dove ci auguriamo un futuro pieno di conoscenza e coscienza, perchè il Vino quello con la V maiuscola, si fa solo in questa modalità. Non con i discorsi, o con le parole, ma con i fatti.

Il nuovo catalogo viene concepito in chiave interrogativa: il senso finale della nostra domanda vuole essere accento sarcastico, spronante e che punta al verbo “fare”: saper fare il vino buono e sano, averne conoscenza anche scientifica e di volontà, un prodotto integro dal produttore al consumatore finale nel proprio bicchiere.

Siamo certi di essere portavoce di un movimento che agisce, collabora, contribuisce con convinzione da decenni oramai, e che ha sempre puntato alla crescita, arricchendo l’attuale e il futuro. Non quindi vini del passato, ( famoso e decrepito concetto dei ” vini del nonno” ) ma ispirati al passato coprendendone i limiti e gli errori per poter creare vini che possano rappresentare il futuro.

Nel catalogo 2020 troveremo ancora una volta le storie, i volti e i vini di ciascuno vignaiolo europeo della nostra selezione, che attualmente rappresentano sia l’attuale modo di fare ma soprattuto il futuro, di come speriamo che le cose possano sempre migliorare.

Buona Lettura!

Grazie Marino <3

Come
i cuccioli amorevolmente allevati e naturalmente disconosciuti, così
la vite.

Questo breve scritto non
ha nessun intento critico o accusatorio per niente e per nessuno. E’
un semplice auspicio.

Avviene, da 20 anni. Il
mosto fermenta, gli zuccheri si trasformano in alcol e, sorpresa, i
batteri malici, di conserva ai lieviti, lavorano e trasformano in
lattico l’acido malico. In contemporanea.

“Improbabile” la
prima reazione. “Pericoloso” la seconda. Ma è “innaturale”
……..………..

La soluzione: “la
prossima fermentazione si inocula solforosa, si stabilizza il mosto
ecc. ecc. e vedrai che tutto torna alla normalità.”

Quale normalità? La
nostra, quella stabilita dalle nostre esperienze, o quella del vino?

E’ un breve colloquio
tra un produttore di vino e un tecnico. Il produttore chiede
semplicemente perché ciò avvenga. Non desidera altro. La risposta è
la soluzione. La soluzione di un problema che non esiste. Il
produttore apprezza il vino così. La domanda è semplice “perché
avviene?”.

La pianta produce, oltre
che frutti, rami e foglie. Ne fa un determinato quantitativo. Alla
pianta serve quel quantitativo.

Eppure la potiamo, la
defogliamo e di più. Per i nostri fini.

Ma con quale conoscenza
procediamo. Con la conoscenza delle nostre esperienze. Procediamo con
il fine di produrre il meglio senza conoscere la pianta e le sue
capacità.

E ci chiediamo: alla
pianta farà piacere? A quella pianta, l’unica in grado di fare
quel frutto. E, essendo l’unica in grado di fare quel frutto, non
lo farà al massimo delle sue capacità?

Un’agricoltura più
sensibile al mondo delle piante (molto più antiche della nostra
razionalità) potrebbe dar vita ad un nuovo percorso, anche per noi.

Sarà solo un sogno,
potrebbe essere, ma è anche una spinta ad avvicinarsi, a leggere,
interagire con questo mondo vegetale. Sognare un tempo in cui noi e
quel mondo arboreo potremo parlarci, spiegarci, senza secondi fini.

Il
“perché” fine a sé stesso non è più contemplato. C’è un
obiettivo, colturale, economico o altro che strumentalizza e
finalizza ogni attività, anche la ricerca. Possiamo avere una
scienza pura fine a sé stessa?

L’
innocenza della scienza.

In questo catalogo si
parla di vino. Che c’entra tutto questo?

Il mondo del vino (non
aggiungo aggettivi per non creare irritazioni) si pone queste
domande. Tenta vie nuove. Non è il mondo del vino imperfetto e
cialtrone spesso raccontato e davvero banalizzante. E’ il mondo di
una ripresa di coscienza, di conoscenza nuova e non limitata al
nostro essere e ai nostri fini.

Non conosciamo a fondo il
mondo dei lieviti e dei batteri. Lasciamoli lavorare in pace. E’ il
meglio che possiamo ottenere e aspettiamo di conoscerli.

Abbiamo la modestia di dirci che non sappiamo fare un grappolo d’uva. Non sapendolo fare, possiamo “insegnare” come fare? Al momento non è così. Allora lasciamo il più possibile in libertà quella pianta. Chissà quali sorprese ci darà. Di sicuro ci darà il massimo.

WHAT COMES AFTER?

3 Dicembre 2019

La presentazione ufficiale del nostro CATALOGO 2020!

QUANDO: Lunedì 10 Febbraio

DOVE: Roma, presso la sede di Sviluppo Horeca Factory, via A. Pacinotti 63

COME:

Ore 10 – 10,30 Accoglienza e registrazione

Dalle ore 10,30 fino alle 13. Convegno con: 

  • Gianpaolo Giacobbo  (wine writer, docente, consulente) che assumerà il ruolo di moderatore.

… COSA VIENE DOPO?

Ecco che cosa ci siamo chiesti:

“Non di solo vino vive l’uomo. Pensiamo che il vino sia la conseguenza di un modo di essere e di vivere. Sentiamo l’esigenza di comunicare il pensiero, i sogni e a volte le incertezze di donne e uomini che ogni giorno si impegnano per dare valore alla propria terra. Persone che combattono per dare dignità al lavoro del vignaiolo che è parte dell’essere umano. 

Il nostro nuovo Catalogo nasce con un interrogativo su ciò che siamo stati e su ciò che saremo, che vuole però anche rappresentare un “fare”.

Ci riteniamo portavoce di un movimento che agisce con convinzione da decenni e che porta con sé anche l’idea di pensare ad un futuro. Non quindi vini del passato, ma ispirati ad esso, vini che possano raccontare il futuro. 

Nel Catalogo 2020 troverete le i volti e i vini dei vignaioli, i pensieri dei racconta storie, degli osti e di noi commerciali che rappresentano il futuro come lo sogniamo.”

  • Dalle ore 14 degustazione guidata di 30 vini, suddivisi su tre banchi d’assaggio.

SOLO PER OPERATORI DEL SETTORE E SOLO SU INVITO (da parte dei nostri agenti).

MASSIMO UNA PERSONA PER LOCALE. 

80 POSTI DISPONIBILI.

CONFERMARE LA PRESENZA CON I NOMINATIVI DEI PARTECIPANTI VIA MAIL A: arke@vininaturali.it

Il nostro Catalogo da molti anni dedica la parte finale ad una rubrica che noi chiamiamo ” Gli amici di arké ” per il valore intrinseco che ci lega ad ognuno di loro, un mix tra stima ed amicizia, vero motore capace di creare connubi magici.

Quest’anno abbiamo deciso di chiedere a 6 Chef italiani quale fosse il loro vino preferito e quale piatto della loro cucina ci avrebbero abbinato, ed abbiamo scoperto che a parlare sono sempre i ricordi e le emozioni.

Loro sono Chef con la C maiuscola che hanno scelto di collaborare felicemente ed attivamente con il mondo del vino naturale, e ne traggono moltissimi benefici, in quanto la realtà è più semplice di quanto si immagini: il vino buono ( fatto come si deve, senza troppi artifici ) ben si sposa ed esalta ulteriormente la buona cucina. Punto. Nient’altro da aggiungere.

Qui siamo a Genova, una città del cuore per noi, ribelle e affascinante allo stesso tempo, tra le sue stradine e vicoli in saliscendi, le brezza del mare e il calore delle persone.

Guendalina Cataldi è la nostra Chef, e Simone Grassano è il nostro Oste al Ristorante Bellabu, dove lavorano e si divertono con la selezione dei nostri vini, in un locale storico dei vicoli di Genova, grandi e antiche arcate al suo interno con maioliche colorate a decorare le pareti in perfetto contrasto con i disegni della città, fatti su base nera,come fossero lavagne. Incantevole.

L’atmosfera che respiriamo ogni volta che riusciamo andare a trovarli è sempre suggestiva e festosa, persone dal cuore grande e dalla personalità intensa, cosí come la loro cucina!

Guendalina ci racconta:

” A me e a Simone, mio compagno di vita, non piacciono molto le cose artefatte, siamo fatti cosí… persone semplici, che amano le cose semplici e naturali, nel cibo, nel vino e nella vita in generale… perchè abbiamo scelto di avere una lista di soli vini naturali? Perchè siamo cresciuti da Stefano Bellotti ed abbiamo vissuto il mondo del vino naturale con gli occhi di uno dei più grandi interpreti internazionali di questo folle ma meraviglioso mondo…. In questa carta dei vini ogni etichetta è stata sceltapersonalmente, spesso dopo una visita in azienda, e una bella mangiata assieme al produttore! Troverete piccoli ma grandi vignaioli, con i loro vini unici per annata e territorio, che esprimono al meglio la loro idea, mettendoci le mani e cercando di estrarre la miglior espressione delle uve e dei frutti della terra.

Il piatto:

Filetto di maialino cotto a bassa temperatura, purè alla nocciola, maionese bruciata e Chips topinambur.

Per il filetto di maiale:

Condire con olio sale e pepe 200 gr di filetto di maiale, poi metterlo nel sacchetto per il sottovuoto e cuocere in acqua a 70 gradi per 45 minuti, in alternativa va bene cuocerlo anche nel forno a vapore. Passati i 45 minuti, rosolare il filetto di maiale su tutti i lati su una padella molto calda.

Per le Chips di topinambur:

Tagliare i topinambur ancora con la buccia molto sottili con la tagliatartufi o con una mandolina, sciacquarli sotto la acqua, asciugarli e friggerli in olio di semi di arachide a 180 gradi.

Per il purè:

Frullare 200 gr di nocciole tostate e sgusciate inun frullatore fino a ottenere una pasta cremosa e omogenea. Cuocere 500 gr patate con la buccia in acqua abbondante acqua salata. Quando cotte, pelarle schiacciarle con lo schiacciapatate e preparare un purè con 150 gr latte 40 di burro e la pasta nocciole, a purè finito setacciare tutto con un colino e maglie fini.

Per la maio bruciata:

Preparare un olio “bruciato” facendo cuocere in forno a 220 per 30 minuti 3 carote, 2 peperoni 3 coste di sedano 4 cipolle bionde intere e dopo mettendo le verdure ancora calde in infusione in 200 gr olio di semi di arachide. Dopodichè montare con un frullatore a immersione 200 gr di latte versando a filo l’olio “bruciato”, aggiustare di sale

Per la composizione del piatto:

Alternare un mucchietto di insalata a una quenelledi purè e adagiare sopra il filetto scaloppato finemente, appoggiare le Chips topinambur sulla carne e fare una strisciata di Maionese con il cucchiaio proprio accanto a carne, purè e insalatina. Finire il piatto con qualche nocciola tostata e tritata grossolanamente.

Il vino:

Brunello di Montalcino di Marino e Luisa Colleoni, Santa Maria.

Non potevamo che scegliere lui, persona e amico molto speciale, un maestro di vita, abile vignaiolo assieme alla moglie con cui passiamo sempre momenti indimenticabili.”

 

 

Il Brunello di Montalcino di Podere Santa Maria

Ve li consigliamo davvero, andate a trovarli e assaggiate questo fantastico vino!

Simone
Guendalina
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Bella Bu Bistrot